Come ho spesso accennato, in seguito alla morte di Chiara ho conosciuto il titolare dei siti FOCOLARE.NET e FOCOLARI.INFO con il quale ho iniziato una bella amicizia e uno scambio di esperienze.
In seguito a questo scambio di idee, il mio amico si è deciso ad aprire tre blog paralleli rispettivamente alla versione italiana, inglese e olandese del sito.
Vi annuncio quindi la nascita di:
Movimento dei Focolari, una visione critica
…Ok, si, di quello in olandese alla maggior parte dei miei lettori non gliene può fregar di meno, ma è giusto che lo inserisca lo stesso :-D.
FreeSpirit (così si è voluto “battezzare” come blogger) ha scelto come titolo dei suoi blog proprio lo stesso titolo che ho dato io al settore del mio sito in cui parlo del movimento, di questo mi sono sentita molto lusingata e mi ha fatto un immenso piacere. Lo trovo un grande segno di stima.
E’ la sua prima esperienza come blogger e la inizia con ben tre weblog (tremendo! Mi chiedo come farà a seguirli). Mi auguro comunque che questo sforzo possa contribuire a dare voce a coloro che, usciti dal movimento, si sentono o si sono sentiti soli, in modo che ci possiamo riconoscere fra di noi per poter eventualmente uscire allo scoperto senza paura e senza vergogna.
Faccio i miei più grandi auguri per il suo ingresso nel mondo dei blogger.
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eppure, da uyulala, questa promozione non me la sarei aspettata..
Perché? Non è mica la prima volta che promuovo dei blog. Anzi, in questo caso non ho neppure postato una foto col link (i blog hanno aperto in questi giorni, magari poi lui cambia il template…)
Tra l’altro probabilmente collaborerò al blog italiano (probabilmente anche solo per correggere la lingua)
Seguo da tempo focolare.net e apprezzo la possibilità di lasciare messaggi che quel sito offre, a differenza di altri siti dove il dialogo è a senso unico e non è possibile commentare gli articoli.
Secondo me andrebbe fatto un discorso più generale e non soltanto focalizzato su un movimento in particolare, perché credo che le problematiche evidenziate siano comuni a molti movimenti, non soltanto a quelli religiosi.
L’anomalia più comune che mi pare emerga leggendo qui e là, è quella dell’innamorato deluso, della persona che si sente scaricata dal suo “amore-idolo” e che si ritrova sola non sapendo più a quale santo votarsi, avendo tagliato tutti i ponti con il mondo per dedicarsi anima e corpo all’oggetto del suo amore.
si tratta di veri e propri drammi psicologici ed esistenziali come quelli di chi ha dedicato anni di lavoro in una azienda e che poi si licenzia non trovando più soddisfazione nel lavoro che stava facendo, restando “spiritualmente” disoccupato.
Penso che si debba imparare ad andare oltre e non stare lì a piangersi addosso, ma fare tesoro dell’esperienza vissuta e condividerla con gli altri come già state facendo, cercando di trovare all’interno di se stessi la forza di ricominciare con qualcosa di proprio. In senso metaforico, a mio avviso, occorre fare il salto di qualità, passando da “lavoratori dipendenti” a “lavoratori autonomi”, imprenditori di se stessi, non chiusi e ripiegati sul proprio giardinetto, ma aperti alla condivisione con le altre realtà.
per dioamore
questa metafora del lavoratore autonomo mi piace molto e la trovo calzante.
Per me è stato così: per anni ho cercato una “nuova occupazione”, anche attraverso altre religioni o alte forme di spiritualità. Questa ricerca mi ha arricchito molto, ma alla fine non ho proprio potuto più appartenere a qualcosa. Dopo che fai un’esperienza simile guardi con sospetto ogni tipo di organizzazione.
Per quanto riguarda la condivisione, ciò che mi ha dato più soddisfazione in questo periodo è stato proprio avere riscontri da parte di ex membri, il loro ringraziamento per aver esposto pubblicamente cose che, in misura più o meno simile, hanno vissuto anche loro.